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I leader locali e regionali chiedono la creazione di un nuovo marchio UE per proteggere l'eccellenza industriale e artigianale  

Sul modello delle indicazioni geografiche utilizzate per i prodotti alimentari, il nuovo sistema contribuirebbe a combattere la contraffazione, ma anche a proteggere i posti di lavoro e i prodotti che fanno parte del patrimonio culturale europeo.

Un nuovo sistema europeo per la protezione delle indicazioni geografiche industriali e artigianali (IGIA), basato sul modello utilizzato con successo per i prodotti agricoli e alimentari, sarebbe vantaggioso sia per gli artigiani che per le economie locali. Il nuovo sistema rafforzerebbe la protezione giuridica dei prodotti di eccellenza, contribuirebbe a combattere la contraffazione e a creare e mantenere posti di lavoro. La proposta viene presentata in un parere elaborato da Martine Pinville, consigliera regionale della Nuova Aquitania, e adottato all'unanimità dall'Assemblea plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR) mercoledì 13 ottobre 2021.

Il vetro di Murano e le ceramiche di Grottaglie in Italia, il cristallo di Boemia nella Repubblica ceca, la coltelleria di Solingen in Germania, la porcellana di Limoges in Francia e quella di Puente del Arzobispo e Talavera in Spagna o il Donegal tweed in Irlanda sono solo alcuni esempi di prodotti europei che non sono solo emblemi di tradizioni artigianali secolari, ma che fanno anche parte di un patrimonio culturale europeo conosciuto e apprezzato sia all'interno che all'esterno dell'Unione. La ricca diversità dell'artigianato europeo si ritrova nelle sue città, province e regioni, centri di una produzione locale basata su conoscenze spesso tramandate di generazione in generazione.

In un parere , adottato all'unanimità in sessione plenaria, il CdR invita la Commissione europea a elaborare un quadro giuridico per proteggere i prodotti artigianali e industriali europei. Secondo i leader locali e regionali, la mancanza di armonizzazione a livello europeo sulla questione delle IGIA ha portato a una diversità di strumenti giuridici nazionali, indebolendo così la protezione dei prodotti e delle imprese.

Roberto Ciambetti (IT/ECR), Presidente del Consiglio regionale del Veneto e capo della delegazione italiana al CdR, ha dichiarato: " L'artigianato è una delle colonne portanti del sistema produttivo del Veneto e italiano. Molte grandi aziende commissionano agli artigiani processi di altissima qualità e precisione. Anche l'Europa dovrebbe avere un'attenzione maggiore rispetto a quella avuta fino adesso ".

Loredana Capone (IT/PES), Presidente del Consiglio regionale della Puglia, ha evidenziato che “ la valorizzazione del patrimonio artigianale è sempre stata tra le priorità della Puglia. Le ceramiche di Grottaglie sono certamente un esempio importantissimo di unicità della nostra Regione, di tradizione e, quindi di cultura, che si tramanda di generazione in generazione. Per questa ragione sostengo appieno l’iniziativa del CdR, di cui mi onoro di far parte, di presentare alla Commissione Europea una proposta in tal senso. Un’azione positiva che sottolinea la volontà delle Regioni di impegnarsi anche oltre i confini regionali, per un’Europa che valorizzi sempre più il talento delle sue cittadini e cittadini, e che faccia dell’artigianato tipico un driver per la promozione dei suoi territori ”.

Sergio Caci (IT/EPP), sindaco di Montalto di Castro (VT), ha dichiarato: " Mentre abbiamo visto come i marchi di qualità legati all’agricoltura abbiano salvaguardato molti prodotti, anche contro le contraffazioni, lo stesso non si può dire per i prodotti artigianali. Penso, ad esempio, al Distretto Ceramico di Civita Castellana, che investe gran parte della mia provincia, Viterbo, e occupa circa trenta aziende, di varia dimensione. Primo polo ceramico del Lazio. Ora queste aziende vanno tutelate, soprattutto per il nuovo calo dovuto alla pandemia di COVID-19. Il miglior modo è salvaguardarne la proprietà intellettuale e non c’è miglior soluzione di questa proposta. L’artigianato, volano delle zone rurali europee, crea molta occupazione e per questo è importante la sua protezione ". 

La relatrice Martine Pinville (FR/PSE), consigliera regionale della Nuova Aquitania , ha dichiarato: " Negli ultimi mesi ho avuto modo di confrontarmi con i rappresentanti delle PMI, associazioni e autorità pubbliche di tutta Europa, che hanno convenuto sulla necessità di un quadro europeo per le indicazioni geografiche industriali e artigianali (IGIA), come già avviene per le indicazioni geografiche agricole. Proteggere il nostro patrimonio e mantenere il valore aggiunto e i posti di lavoro in una regione sono questioni legate alle IGIA per le nostre comunità. La mobilitazione del CdR è essenziale per assicurare che la Commissione europea presenti rapidamente una proposta concreta e che tenga conto della realtà dei nostri territori ".

Il CdR sottolinea gli aspetti economici della protezione delle IGIA, poiché questa protezione migliora la competitività dei produttori aumentando la visibilità e la reputazione dei loro prodotti e la disponibilità dei consumatori a pagare per prodotti le cui caratteristiche e la cui origine sono garantite. Le indicazioni geografiche rispondono a un'evoluzione nella domanda dei consumatori, che spingono a favore di una maggiore tracciabilità e trasparenza sull'origine del prodotto e sul suo processo di fabbricazione, e sono sempre più alla ricerca di una "produzione locale". Questa tendenza non ha fatto che accentuarsi durante la crisi della COVID-19.

Inoltre, i membri del CdR sottolineano che il legame tra la zona geografica e il prodotto è fondamentale e si riflette in particolare nell'importanza preponderante del fattore umano e del know-how per le IGIA. In alcune zone, la materia prima non è più disponibile o non più adatta, ma questo non ha impedito di mantenere o addirittura sviluppare le imprese e il know-how per realizzare prodotti di eccellenza.

La sessione plenaria del CdR si svolge durante la 19a Settimana europea delle regioni e delle città , organizzata congiuntamente dal Comitato e dalla Commissione europea dall'11 al 14 ottobre 2021.

Contesto:

È la seconda volta in sei anni che il CdR chiede alla Commissione europea di elaborare una proposta di regolamento per proteggere le IGIA nell'Unione europea. Un primo parere sul tema " Estendere la protezione delle indicazioni geografiche dell'UE ai prodotti non agricoli ", elaborato da Maria Luisa Coppola (IT/PPE), è stato adottato nel febbraio 2015.

La Commissione europea ha poi annunciato nel suo Piano d'azione sulla proprietà intellettuale , adottato nel novembre 2020, l'intenzione di esaminare la possibilità di istituire un sistema di protezione delle indicazioni geografiche (IG) a livello UE per i prodotti non agricoli (artigianato e prodotti industriali). È stata quindi lanciata una consultazione pubblica per verificare l'impatto dei potenziali costi e benefici della creazione di un sistema europeo di protezione delle indicazioni geografiche efficiente e trasparente; la consultazione si è conclusa nel luglio 2021. L'obiettivo era ottenere un quadro dettagliato dei problemi affrontati dai portatori di interesse in merito, tra l'altro, ai problemi connessi alla tutela giuridica esistente, nell'ambito del mercato interno, dei prodotti non agricoli autentici e radicati sul territorio; ai benefici e ai rischi di un'azione dell'UE e alle opzioni strategiche disponibili, tra cui il controllo e l'applicazione di un futuro sistema dell'UE per tutelare tali prodotti.

Il riscontro ricevuto in relazione alla valutazione d'impatto iniziale   è stato integrato da due studi, uno di carattere giuridico e l'altro di natura economica . La Commissione dovrebbe presentare la sua proposta di regolamento entro la fine dell'anno.

Contatti stampa:

Matteo Miglietta

Tel. +32 470 895 382

Matteo.Miglietta@cor.europa.eu

Ella Huber

Ella.Huber@cor.europa.eu

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